Le Colonne del Decumano
ideazione, direzione artistica e musicale
Flavio Colusso

direzione scientifica
Domenico Antonio D’Alessandro

direttore di produzione

Silvia De Palma

comitato scientifico “Musica Theatina”

Andrea Coen, Flavio Colusso, Vincenzo Cosenza
Domenico Antonio D’Alessandro
Gaetano Rossell i Clivillers, Agostino Ziino

consulenza musicale

Andrea Coen

coordinamento editoriale

Paolo Maria Vitiello

comunicazione e ufficio stampa

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organizzazione

Daniela Colasanti, Matteo Colusso
Federica Petrignani

foto
Emanuele Bolle, Alessandro Garofalo,
Marco Mancini, Sandra Onofri,
Luciano Pedicini, Sergio Siano, Maurizio Toniato

Le Colonne del Decumano
via Poggio Martino, 1 • 00191 Roma
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«... e nelle chiese inni al Signor !» (Tosca, I Atto)

 

Venite Pastores, Musica Theatina, Musica e Preghiera. Canto e preghiera «devono stare insieme come due sorelle». Il poeta romantico tedesco Clemens Brentano nel suo racconto Cronaca del chierico vagante scrive: «Chi vuole ben vedere e comprendere queste due figlie del cielo deve portarle egli stesso nel cuore, deve saper egli stesso pregare e cantare; allora le riconoscerà ovunque e vedrà come esse dimorino nel profondo di tutta la vita; e solo allora sentirà come tutta la terra e tutte le creature lodino Dio, come tutta la vita con il suo mutamento, le sue gioie e i suoi dolori non sia che un fuoco sacro nelle cui fiamme che giocano a migliaia si è acceso l’amore dello stesso Dio onnipotente».

Dai Primi Vespri della Festa di Ognissanti alla “Festa del Te Deum”, a tutti noi il compito inesausto di ringraziare: sempre. Nella plurale espressione della moltitudine, dall’intimo del nostro oratorio allo spazio aperto del cielo e del mare, consapevoli della funzione “creativa” di questo fuoco.

Questa IX edizione del “Venite Pastores” è attraversata da alcuni temi, ricorrenti e intrecciati: il ‘ricordare’ – in cui il gioco degli anniversari e dei centenari esprime il suo più vero e genuino compito; il ‘riscoprire’ e il ‘ritrovarsi’ – nelle diverse vocalità e polifonie delle “voci della Controriforma”, così come nello sguardo verso l’antico del Romanticismo e della nostra turbolenta modernità, segnata dal quotidiano, dal visibile-apparente; il ‘combattere’ – per conquistare la vera vita, quella che anche la musica contribuisce a non far morire.

Chiara Bertoglio e Andrea Coen si incontrano nella splendida loggia di Villa Lante al Gianicolo per dare vita – sul pianoforte Pleyel che fu donato da Liszt alla proprietaria della Villa – ad una “piccola liturgia da camera” nella quale si confrontano le pagine dei corali di Bach relativi ai temi d’Avvento, in più modi trascritti prima da Brahms poi da Busoni, con le pagine dell’ultimo lavoro mozartiano, e dei combattimenti di Kuhnau.

Si annuncia così il IV Centenario della morte (Napoli, 1610) del Teatino Lorenzo Scupoli, figlio spirituale di sant’Andrea Avellino e autore del Combattimento Spirituale, uno dei più diffusi testi di spiritualità, pubblicato in centinaia di edizioni in molte lingue. Le musiche di Bach con il virtuosismo del violoncellista Vito Paternoster, e quelle del Teatino Scipione Stella (che a Napoli nel 1610 pubblica i suoi Inni a cinque voci), intessono virtuosi contrappunti e meditazioni con le pagine colme di forza straordinaria di questo libro in alcuni eventi a Roma, Lecce, Napoli, mentre ad Otranto patria di Scupoli, una solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale darà ufficiale apertura alla ricorrenza.

Numerosi gli incontri di “musica e liturgia” - dal Gregoriano alle prime esecuzioni di nuove composizioni, con la Cappella Musicale Theatina, la Cappella Musicale di San Giacomo, il Coro “P. Davide”, il Vocalia Consort, l’Ensemble Seicentonovecento - che ci richiamano in San Giacomo in Augusta (qui dove san Gaetano, nell’umile servizio di pietà presso l’antico “Hospitale degl’Incurabili”, fondò il nuovo Ordine dei Chierici Regolari) e nella Basilica di Sant’Andrea della Valle di Roma; nella Cappella del Tesoro di San Gennaro e nel santuario di San Paolo Maggiore in Napoli.

Il concerto a Palermo, Scintille siciliane nella Napoli del ‘600, con brani di due compositori siciliani che direttamente e indirettamente hanno collaborato con la Casa teatina di Napoli, costituisce un doppio omaggio alla Sicilia e alla chiesa teatina di San Giuseppe ai Quattro Canti che fu casa spirituale anche della “Unione dei Musici di Santa Cecilia” di Palermo la quale, dal 1653, ebbe proprio in questa chiesa cappella e sepoltura per i suoi affiliati.
Ascoltando queste composizioni viene naturale immaginare l'incontro di Cataldo Amodei con Alessandro Scarlatti nel settembre del 1686 a San Paolo Maggiore, chiesa preferita dal famoso musicista palermitano per la "singolar pompa e Maestà" nelle celebrazioni, o la singolare coincidenza della preparazione delle musiche di don Cataldo per la festa solenne di san Gaetano del 1690 mentre il pittore Francesco Solimena ultimava di affrescare la meravigliosa Sacrestia, ancora oggi principale attrazione artistica del santuario napoletano.

Prosegue il percorso italo-austriaco del “Progetto Draghi”, il grande compositore riminese che ebbe una brillantissima e prolifica carriera alla corte di Leopoldo I e del quale s’è dato avvio, a Catania nel 2006, e poi Roma, Napoli, Rimini, all’esecuzione e alla pubblicazione degli Oratori: con l’appuntamento viennese di quest’anno, che prelude alla prossima realizzazione dell’oratorio Il crocifisso per gratia, ovvero san Gaetano, al progetto iniziano a collaborare anche gli studiosi Herbert Seifert e Carlo Vitali.

Un evento speciale è costituito dalla Proiezione in prima assoluta del Film musicale di Georg Brintrup Palestrina princeps musicae (ZDF / ‘Arte’, 2009). La presentazione, in diverse città, vede la partecipazione di illustri studiosi come Bruno Cagli, Luisa Cosi, Vincenzo De Gregorio, Johann Herczog. Nel film, molti personaggi di allora e di oggi commentano e rispondono ad un immaginario interlocutore; fra questi, un ex puero cantore della Cappella Giulia all’epoca della direzione palestriniana, il quale ci rivela la chiave di lettura del film: «ogni voce nel coro, come ogni pianeta nell’universo, è indipendente e tuttavia deve rispondere a un ordine superiore, esattamente come i pianeti. […] Proprio il primo giorno ci disse una cosa meravigliosa: “Dovete dare spirito vivo alle parole!”».

In occasione del novantesimo compleanno di Furio Scarpelli, famosissimo scrittore e sceneggiatore di origini napoletane, grandi e piccini festeggiano, a Roma e a Napoli, con la proiezione di Opopomoz (il film animato di Enzo D’Alò legato al bel romanzo per ragazzi di Scarpelli di ambientazione natalizia-napoletana e vincitore del Premio “Elsa Morante”), con una selezione di disegni dello stesso Furio e un incontro con amici ospiti condotto da Donatella Trotta.

Accompagnati dalle dotte e poetiche presentazioni di due autorevoli ‘voci’ come quelle di Paolo Emilio Carapezza e di Claudio Strinati, vengono presentati due volumi, il VI e il VII, di «Musica Theatina»: la Messa di sant’Andrea Avellino, e il mio Te Deum, che – sulle ali delle “recondite armonie” – ha concluso l’appena trascorso Anno pucciniano.

Chiudiamo l’anno, come è nostra tradizione, nella “chiesa di Tosca”, con i saluti e gli auguri ‘voltàti’ in chiave spirituale: con il ringraziamento “solenne et festevole” della Festa del Te Deum, in questa edizione vogliamo ricordare Felix Mendelssohn Bartholdy, artista romantico che già all’età di diciannove anni riesumava la grande “Passione secondo san Matteo” di Bach, chiudendo un cerchio e riavviandone la successiva spirale.

Flavio Colusso